Conferenza-stampa di BMW MOTORRAD CLUB ROMAGNA del 6 Maggio 2011-
Presso Centro “Il Giglio” (ex Circolo della Stampa) via Marcolini 4 Forlì (FC)
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “ STRADE SICURE “ in occasione del PIADINA – CUP 2011
Il “PIADINA” (come il nome potrebbe far supporre..) non è un evento moto – gastronomico…
anche se la gastronomia,il turismo,la scoperta del territorio e soprattutto la condivisione della passione per la moto e delle emozioni, fanno parte sicuramente del nostro modo di stare assieme
Gli “addetti ai lavori” sanno bene quanto sia radicata in Romagna questa passione….
E’ MUTOR! .. Esiste e..resiste da noi un autentico retroterra culturale,un diffuso patrimonio popolare, che ci rende consapevoli che la Storia, quella della motocicletta, è passata e si è spesso fermata ad Imparare qui da noi!
La Romagna pur in assenza di strutture produttive ha fornito negli anni alle due ruote un know-how originale fatto dall’Estro e dal Genio di Piloti e Tecnici, ma anche da Eventi sportivi che dal Circuito del Savio alla Mototemporada fino al Circuito di Imola e Misano hanno contribuito a cementare un Mito e una passione sportiva che non ha uguali al mondo…
D’altronde,il nostro Bmw Motorrad Romagna, come altri Club dedicati alle due ruote, è nato proprio per aggregare chi condivide questa passione-forte; per lo Sport, inteso come disciplina praticata, per la cultura, intesa come socializzazione di esperienze e conoscenze individuali, ma soprattutto, (forse più prosaicamente..) per godere di un po’ di quel senso di LIBERTA e Divertimento che ci regalano le nostre uscite.
Lo scenario su cui avviene tutto questo è però meno idilliaco..
Perché spesso fa parte di quello che ormai è un rito collettivo, quello delle uscite domenicali, in cui tutti i mezzi di locomozione possibili vengono liberati. Crisi e aumenti del carburante non sembrano fermare questa propensione degli italiani!!
Assistiamo quindi ad ogni Domenica,soprattutto nella buona stagione, alla consumazione, assieme a questo rito, anche alla ripetizione di vere esperienze negative, che riguardano lo stato delle nostre infrastrutture viarie, fino alla triste cadenza di incidenti, peraltro quasi tutti con le stesse dinamiche!!
E la moto,Noi, i motociclisti, ne siamo quasi sempre diretti e indiretti protagonisti..
La moto è un mezzo utile, agile, anche veloce, offre ingombri minimi al traffico ma nel contempo espone i propri occupanti ad una vulnerabilità difficile da risolvere! ! ! non c’è scafandro o casco o protezione attiva che possa risolvere definitivamente il problema!!
Nell’immaginario collettivo il motociclista,quando bardato di tutto punto,non certo per esibizionismo, continua ad essere percepito come un pazzoide incurante delle regole!
Certo i cattivi esempi non mancano! Ne siamo tutti consapevoli,
Ma ormai cominciamo ad essere stanchi ..e molti di noi non ne possono davvero più di essere sbrigativamente catalogati in questa categoria.
Vulnerabilità dicevo prima, che porta a conseguenze spesso drammatiche per gli incidenti,le cadute, di cui siamo vittima, spesso per colpa di altri, ma la vulnerabilità nostra come quella dei ciclisti o dei pedoni, di tutti gli utenti “deboli”della Strada è un problema di cui uno Stato civile deve prendersi carico.
Citando la fonte dell’Asaps: dal 1998 al 2008 sulle strade italiane hanno perso la vita 14.293 motociclisti e ciclomotoristi, 860.520 sono rimasti feriti, alcune decine di migliaia in modo irreversibile con amputazioni e paraplegie.
Esiste nel nostro Paese una Rete stradale primaria di oltre 450.000 km in cui circolano oltre 42 milioni di veicoli..Solo esaminandone visivamente un campione magari nei nostri dintorni (E45 e Romea ad esempio) potremmo escluderne l’idoneità per un buon 30%
Sto parlando di idoneità, che riguarda le condizioni del fondo stradale, la segnaletica orizzontale e verticale, lo stato delle gallerie, le infiltrazioni d’acqua, le frane,gli smottamenti
e le conseguenti deviazioni…Ed i Guard-rail!!!
Chi governa e chi ha governato recentemente questo Paese, la Classe politica, in generale, dopo gli anni della cementificazione e delle cattedrali nel deserto, pare aver esaurito oltre che le risorse la percezione reale di quanto sta avvenendo nelle Strade italiane.
Le campagne, lanciate periodicamente, contro le stragi sulle nostre strade, contro l’uso scriteriato di alcool e sostanze, certamente condivise da gran parte dei Cittadini , noi compresi, dovrebbero obbligatoriamente anche essere accompagnate da azioni concrete,indirizzate a promuovere una cultura della Sicurezza e della Responsabilità. cultura che nel nostro Paese, per ragioni oscure, è vissuta sempre con insofferenza.
Credo, Crediamo che questo sia il primo punto su cui si possano ricercare sinergie all’Azione del legislatore, all’Azione preventiva e repressiva delle Forze dell’Ordine, a quella educativa della Scuola, con quella delle Associazioni dei Cittadini.
Purtroppo, la legislazione sulla circolazione stradale, nei suoi aspetti più repressivi, è anche frutto di improvvisazione, spesso legata all’emotività degli eventi, non c’è quindi lungimiranza, nè coerenza e quindi si continua a legiferare per decreti applicativi e per approssimazioni successive.. e così quello che oggi è lecito,domani diventa proibito,creando sconcerto e ovviamente indisciplina..
Quando si richiamano nelle Leggi principi generali condivisi, come “ La Sicurezza delle Persone nella circolazione stradale rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato” Bisognerebbe essere consapevoli della criticità delle infrastrutture viarie del nostro Paese, l’esempio lampante a noi vicino è offerto dalla “Salerno- Reggio Calabria” nostrana..(Cioè la E 45!!!) che sin dalla sua tardiva realizzazione apparve subito inadeguata per il traffico di allora, e siccome l’Anas non dispone ormai cronicamente dei fondi sufficienti per una manutenzione decente, e ad “Autostrade per l’italia”questo tronco mal costruito pare non interessare, anziché metterne in priorità almeno buche e rattoppi vari la si declassa a 90 km/ora, senza dimenticare di presidiarla con moderni gabellieri provvisti di Velox
I cui proventi, quelli delle multe, vengono destinati a spese che nulla hanno a che vedere con la sicurezza.
Sarebbe a questo proposito, interessante, capire quanti dei 59 miliardi di euro fra accise sui prodotti petroliferi, tasse varie e imposte vadano alla costruzione e manutenzione della rete stradale,che ricordiamoci, non è molto più estesa di quella degli anni 70…Nel frattempo però il traffico è decuplicato!!!, il Trasporto merci avviene per il 62% su gomma, spesso con carichi insopportabili per i vecchi tracciati consolari !… Come ad esempio la nostra Cervese.
Queste constatazioni, nient’affatto originali , certamente condivise dalla maggioranza dei Cittadini – utenti della Strada; producono, come è costume nel Paese dei Furbi, una consapevolezza distorta fatta di atteggiamenti difensivi e comportamenti spesso illeciti, naturalmente a diversa gradazione, ma comunque sempre in conflitto con le Regole!!
Un Paese civile dovrebbe rispettare le Sue Regole soprattutto perché condivise.. e proprio su questo principio (quello cioè della condivisione) occorre riflettere sulle giuste forme di coinvolgimento dei cittadini e delle loro Associazioni, (se non vado errato questo è un principio costituzionale)!!!
Bene!! Le Associazioni “storiche” ACI e Federazione motociclistica italiana, per quanto ci consta non hanno contribuito granchè, in termini reali alla soluzione dei problemi quotidiani degli Utenti della Strada: l’una si occupa di bolli e l’altra ovviamente di sport.
Non è un caso che in questi anni siano sorte in Italia numerose Associazioni di Tutela che reclamano maggior sicurezza nelle nostre Strade, proprio perché esiste,attraverso questa forma organizzata,la possibilità di interlocuzione con le Istituzioni ad ogni livello.
Alcune, autorevoli e professionali, come L’Associazione amici e sostenitori della polizia stradale,che ha sede nazionale proprio nella nostra Città, o come l’Associazione motociclisti incolumi, presieduta da un noto giovane traumatologo e che ha sede nazionale in Toscana.
Domani, vicino a noi, a Faenza, l’Associazione degli Infermieri organizza un’iniziativa rivolta a tutti, professionisti e non, sul tema del Pronto Soccorso verso i motociclisti e gli altri utenti vulnerabili della strada.
Ciò testimonia come anche in Romagna sia cresciuta in questi anni una presa di coscienza di questo grave problema, per il quale sarebbe sufficiente constatare i dati di incidentalità nostrana che appaiono sempre più come un bollettino di guerra.
Nelle nostre strade urbane ed extra urbane, durante lo scorso anno sono avvenuti 40 episodi fatali che hanno causato 41 vittime, 14 però erano motociclisti, due dei quali, Franco e Monica, erano nostri Soci..
Ci siamo chiesti in quei momenti drammatici, se questo era frutto di una tragica fatalità oppure tutto questo si sarebbe potuto evitare.
Di sicuro sappiamo che quel maledetto Guard Rail pensato per la sicurezza di altri, ci ha fatto perdere due amici!
E ci siamo chiesti perché queste protezioni non si possano più accettare come tali per noi, più vulnerabili!!
E’ possibile che tutto questo non possa essere cambiato?
Possibile che nel nostro Paese, nella nostra Provincia, non possiamo adottare quelle misure che già altri Paesi, civili quanto il nostro, ma sicuramente con una storia di motori meno gloriosa, stanno già efficacemente sperimentando?
Esistono e funzionano da tempo Guard Rail che hanno smesso di essere le nostre ghigliottine assolvendo di più e meglio il loro compito di sicurezza e di salvaguardia della vita umana!!
Non è sempre nostra la colpa!
L’abbiamo anche scritto nel volantino per la raccolta delle firme: perché la si finisca una volta per tutte di scaricare il barile delle responsabilità !!
Vorremmo con questa cognizione tentare, pur nel nostro piccolo, di farci carico attivamente di un problema, quello della sicurezza, per essere un soggetto di dialogo ma anche di stimolo verso le istituzioni preposte, e soprattutto verso un target, quello dei giovani, che per inciso oggi paga il prezzo più alto sulle nostre strade ed ai quali, da vecchi motociclisti, possiamo trasmettere certamente qualcosa.
Peraltro esistono strumenti come l’Osservatorio Provinciale per l’Educazione e la Sicurezza, che vorremmo rivitalizzare candidandoci a partecipare al suo funzionamento, con i nostri suggerimenti, monitorando il territorio, lo stato delle strade, le criticità e il degrado, proponendo ma anche pretendendo!!
Ci candidiamo a dare il nostro contributo di esperienza per realizzare anche qui da noi corsi di guida sicura, nozioni di pronto soccorso, attraverso l’azione volontaria ma anche attraverso l’utilizzo di fondi europei e nazionali costituiti allo scopo.
Ci sono ancora ignote le modalità di erogazione di questi Fondi: ne è esempio il pur lodevole progetto del Comune di Forlì verso l’educazione stradale dei giovani,declassato dal Ministero per le Politiche Giovanili al 141° posto, a vantaggio di Associazioni quali l’ANIA che non hanno certo bisogno di soccorso economico o, peggio di anonime associazioni che di strada poco capiscono!!
Cercheremo,nel nostro piccolo di essere progettuali, di portare il nostro contributo ( alcuni di noi collaborano con altre associazioni, con l’ Avis) cercheremo di essere solidali anche lì, dove c’è bisogno di sangue.
Oggi partiamo con una proposta ed una sfida, quella della messa in sicurezza delle strade, costituiremo nel nostro sito un Forum aperto a tutti, in cui ogni cittadino potrà rendersi parte attiva evidenziando e segnalandoci le situazioni critiche e pericolose delle nostre strade.
PERCHE’ NON SOPPORTIAMO PIU’ LE TRAGICHE FATALITA’.
Paolo Valentini (Coord.Iniziative Sicurezza BMWMCR)